Democrazia Cristiana - Marche
  Lettera aperta alla lista n. 2 di San Paolo di Jesi
 

                 
                 POSTATO IN FACEBOOK DA ALESSANDRA CECI



LETTERA APERTA DI FRANCO ROSINI AI CANDIDATI DELLA LISTA NUMERO 2 DEL COMUNE DI SAN PAOLO DI JESI, «IMPEGNATI PER SAN PAOLO».

Cari concittadini della ex lista n. 2 di San Paolo di Jesi, INTENDO CONGRATULARMI CON VOI E RINGRAZIARVI PER LA VOSTRA INIZIATIVA ELETTORALE. Malgrado non abbiate vinto, vi dovrebbe essere riconosciuto DA TUTTI il merito di esservi presentati, mantenendo alto anche nel nostro piccolo comune il senso della democrazia, diversamente da altri minuscoli comuni italiani, anche marchigiani, dove purtroppo si è presentata una sola lista. Penso soprattutto ai più giovani ed alle donne; TUTTI I SAMPAOLESI, AL DI LA’ DEL FATTO SE ABBIANO VOTATO PER L’UNA O L’ALTRA LISTA, DOVREBBERO SENTIRSI ORGOGLIOSI DELLA LORO PARTECIPAZIONE, malgrado sapessero di partire svantaggiati rispetto ai voti ed all’esperienza elettorale sui quali comunque la lista del Sindaco uscente (ed ora rientrante) potesse contare. Se posso permettermi un consiglio, non fate come altri giovani di belle speranze politico-amministrative che si presentarono nella lista guidata da Romolo Marchegiani nel 2009; Perché nessuno di loro ha ritenuto di ripresentarsi (ad eccezione di Lucia Giatti)? Perché, pur avendone avuta l’opportunità grazie al fatto che alcuni dei consiglieri di minoranza si fossero dimessi, nessuno di loro è voluto più entrare in Consiglio comunale durante i cinque anni appena trascorsi, al fine di acquisire esperienza e prendere confidenza con i meccanismi amministrativi? Poco dopo lo scrutinio delle amministrative del 26 maggio scorso, qualcuno ha detto ancora che i giovani sampaolesi i quali si presentassero per la prima volta alle comunali con una lista che si rivelasse poi perdente, sarebbero ormai politicamente «bruciati»; NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO! Si tratta solo di un luogo comune del nostro centro abitato, privo di qualsiasi fondamento! Dipende dalla volontà, dalla convinzione, dalla tenacia; in una parola, dalla PASSIONE di chi si è presentato. Altro che chi perde una volta si brucia! Semmai è vero il contrario. Sauro Ragni, Sindaco uscente di Staffolo, si presentò la prima volta nel 1999, perdendo le elezioni; si ripresentò nel 2004 e nel 2009, vincendo in entrambi le occasioni (nel 2009 addirittura con una lista sola, poiché gli avversari si sbagliarono nel numero minimo di candidati consiglieri che avrebbero dovuto comporre la lista!!!) Eccovi un altro esempio eccellente, che mi pare tuttavia concettualmente appropriato: Abramo Lincoln, uno dei più grandi presidenti americani, perdette in ben otto competizioni elettorali minori prima di diventare il Capo della Casa Bianca (anche se in due altre precedenti occasioni elettorali minori avesse pure vinto)! Credetemi, NON È MAI UNA SCONFITTA A POTER BRUCIARE POLITICAMENTE QUALCUNO; È SOLO IL PROPRIO SUCCESSIVO ATTEGGIAMENTO MENTALE A POTERLO FARE! Ora, già mi pare di leggervi nel pensiero la vostra formidabile obiezione: e allora Franco, perché nel 2004, dopo che avevi perse le elezioni del 1999 per fare il Sindaco di San Paolo, non ti sei ripresentato? Si tratta di una obiezione più che fondata. E la spiegazione sta proprio in ciò che ho scritto sopra: nel 2004 mi erano appunto diminuite la volontà e la motivazione finalizzate all’attività amministrativa; detto in altri termini, non avevo l’energia ne il tempo necessari per affrontare una campagna elettorale! Se anche i ragazzi che si presentarono con Romolo Marchegiani nel 2009, si fossero trovati oggi nella mia stessa condizione di allora, li capirei; dubito tuttavia che possa essere per tutti così. Datemi retta, pensate alla storia di Abramo Lincoln, e se credete davvero nella politica buona, nulla è perduto. Quel diavolo (in senso positivo) di Matteo Renzi, che di energia ne ha da vendere, si presentò appena una anno e mezzo fa alle elezioni primarie del centrosinistra, PERDENDO AL BALLOTTAGGIO CONTRO BERSANI PER 61 A 39 (percento). In pratica, su dieci elettori, solo quattro votarono per lui, mentre gli altri sei votarono per Bersani. Ora Bersani è praticamente quasi sparito dalla circolazione (seppur per correttezza vada detto che ha avuto un serissimo problema di salute, al cuore), mentre Renzi è il Presidente del Consiglio, adesso anche ben legittimato dal voto alle europee (pertanto, l’obiezione formale che Renzi non sia stato eletto dal popolo per andare a Palazzo Chigi, mi pare ora perdere fortemente di valore), nonché egli sia praticamente riuscito, come dico da mesi, a rifare una sorta di Democrazia Cristiana con il PD, accantonandovi finalmente i residuati comunisti e marxisti, nonché della sinistra post-sessantottina, riuscendo ad ottenere quasi il 41% dei voti quasi come la DC dei tempi d’oro (pur con oltre 7 punti percentuali in meno del 48,5% di De Gasperi nel 1948). Solo puntando a rifare una sorta di DC anche nel centro-destra, costruendo prima possibile un partito che ricalchi il Partito Popolare Europeo (il PD, è opportuno ricordarlo, è entrato ufficialmente nel Partito Socialista Europeo), Berlusconi e soci potranno sperare di battere non troppo tardi il PD di Matteo Renzi; altrimenti, «ciccia». Scusatemi, amici, per questa divagazione in tema politico nazionale. Torno di nuovo a farvi i miei complimenti e ringraziarvi per il vostro impegno elettorale.

In bocca al lupo per la vostra vita.

Franco Rosini, Coordinatore regionale Marche dell'Associazione Democrazia Crsitiana.

 

 
   
 
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